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Piante officinali
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Aster

 

Asteraceae - Compositae

Aster sedifolius L.
(Aster acris L., Aster hyssopifolius L., Aster pastuchovii (Kemularia-Nathadze) Tzvelev, Aster punctatus Waldst. & Kit., Aster trinervifolius Lessing, Galatella punctata Nees )

Astro scabro

Forma Biologica: H scap ( = Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allugato, spesso privo di foglie.)

Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 20 – 50 cm, scabra.
Fusto eretto, rigido, glabro, ramificato in alto, foglioso.
Numerose foglie ravvicinate, strette non arrivano a 3 cm, lineari-lanceolate, acuminate, intere, con lamina punteggiata da ghiandole, e spesso con fascetti di foglie alle ascelle.
Le infiorescenze in capolini portati da peduncoli provvisti di numerose brattee lesiniformi, sono raccolte in corimbi. Ricettacolo circondato da squame lanceolate spesso arrossate all’apice. I fiori periferici raggruppati a stella (da cui il nome del genere:Aster) sono di colore violetto pallido, quelli del raggio tubolosi, terminanti con 5 piccoli lobi, sono fertili sono di colore giallo.
I frutti sono acheni pelosi con pappo rossastro.

Antesi: Luglio – Settembre

Tipo corologico: S-Europ.-S-Siber. (Zone calde dell'Europa e fascia arida della Siberia meridionale: di solito piante steppiche. Se l'areale gravita attorno al Mar Nero sono dette Pontiche.)

Distribuzione in Italia: Appennino Piemontese, coste della Liguria e della Toscana, Puglia e Molise

Habitat: Coste mediterranee e pendii aridi fino a 1.200 m.

Note di sistematica: i suoi capolini possono essere confusi con quelli di Aster tripolium L. (Astro marino), che però ha foglie basali oblanceolate, spatolate, grassette e di maggiori dimensioni.

Etimologia: Il nome del genere dal latino aster = stella, si riferisce all’inserzione raggiata dei fiori ligulati che la fanno assomigliare ad una stella.


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Aster tripolium L.
(=Tripolium vulgare Nees = Aster tripolium subsp. tripolium)

Astro marino, Settembrino, Patano.

Forma biologiga: H. bienn - emicriptofita bienne, piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.

Descrizione: Pianta erbacea biennale, alta fino a ca. 100 cm. con breve rizoma e fusto eretto o ascendente, glabro, ingrossato alla base, striato e ramoso nella parte superiore.
Le foglie alterne sono scabre o lisce, carnose per l’assorbimento dell’acqua, quelle basali riunite in rosetta sono lanceolate e picciolate, lunghe 12-25 cm., larghe 4-5 cm., mentre quelle superiori sono più piccole e sessili.
I fiori sono riuniti in capolini di 2-3 cm., con una dozzina di fiori marginali ligulati azzurro-violacei o lillacino, mentre quelli centrali tubolosi sono di color giallo-arancio. I capolini, muniti di brattee involucrali sovrapposte, smussate, e rossastre al margine, formano un’ampia pannocchia corimbosa.
I frutti sono piccoli acheni allungati e compressi che portano un pappo bianco setoloso.

Antesi: fioritura nella tarda estate, da agosto fino ad ottobre-novembre.

Tipo corologico: Eurasiatica ( in senso stretto dall’Europa al Giappone).

Distribuzione in Italia: presente in tutte le regioni costiere ed isole, ma localizzata.

Habitat: essendo una pianta alofita, (in quanto riesce a tollerare elevate concentrazioni di sali di sodio), predilige i luoghi salmastri, i litorali, le lagune, i prati barenicoli, le bassure retrodunali, le piallasse, praticamente suoli con argilla e sabbie salate, sommersi saltuariamente da maree.
Spesso le bonifiche dei luoghi salmastri hanno provocato la sua scomparsa dai litorali della pianura Padana.

Note di sitematica: Quando sono presenti solo le foglie basali, possono essere confuse con quelle del Limonium narbonense L.

Etimologia: Il nome generico “Aster” deriva dal greco e significa stella, con riferimento alla forma del capolino, mentre “tripolium” deriva da Tripoli.

Usi e Curiosità: Questa specie che fiorisce nella tarda estate consente in alcune coste la produzione di un miele uniflorale giallo di sapore salmastro.
Come tutte le Asteracee, è stata usata in passato come amuleto contro l’abbandono della persona amata per sollecitare il suo ritorno, agendo come richiamo d’amore

 

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Aster linosyris ( L.) Bernh.

=(Linosyris vulgaris Cass.)
Astro spillo d’oro

Forma biologica: H. Scap. Emicriptofite scapose, piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.

Descrizione: Pianta erbacea perenne con fusto glabro e ramificato nella parte superiore, che raggiunge l’altezza di 30-80 cm.
Foglie tutte lanceolate, lineari, numerose, ravvicinate e glabre, larghe al massimo 2 mm.e lunghe 2-5 cm., di color verde ad una sola nervatura centrale.
Infiorescenze in corimbi con capolini di 9-13 mm. a fiori gialli, tutti tubolosi e brattee dell’involucro finemente cigliate ai margini. I flosculi presentano una corolla a 5 petali con uno stilo lungo giallo.
I frutti sono acheni lunghi ca. 3 mm. con pappo fulvo di peli sinuosi.

Antesi: agosto- ottobre

Tipo corologico: Euri.- Medit. - S. Siber.
Specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della vite) a zone calde dell’Europa e fascia arida della Siberia meridionale, di solito piante steppiche.

Distribuzione in Italia: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana ,Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise,Puglia, Basilicata.

Habitat: Calanchi, aree xerotermofili, garighe e luoghi aridi.

Note di sistematica: le var. più simili:
-var.liburnicus (Rouy)N. Passer. - con foglie verdi o glauche, patenti o riflesse, un po’ carnose, in pianta più elevata.

-var.anacamphthiphyllus Fiori- pianta con capolini 5-7mm. di diametro, con brattee involucrali precocemente ricurve ed infiorescenza assai ramosa.


Note: I calanchi ospitano una vegetazione assai discontinua, soprattutto specie erbacee che sono in grado di resistere alle condizioni ambientali poco ospitali,che mettono a dura prova la loro sopravvivenza, data dal contenuto elevato di argilla,dalla instabilità del terreno e dalla maggiore concentrazione di sali.
Tra le specie più caratteristiche figurano l’Aster linosyris (L.) Bernh.-astro spillo d’oro, l’Hedysarum coronarum L.- sulla e Scorzanera laciniata L.- scorzanera.
Anche i relitti di aree xerotermiche, testimonianze di depositi e di morene frontali di ghiacciai, offrono un ambiente adatto a rare piante di origine steppica.

 

 

Aster alpinus L.

Nome volgare: Astro alpino

Asteraceae

Forma biologica: H scap
Tipo corologico: Orof. Circumbor.

Descrizione: Pianta perenne alta 6-15 cm.
Fusti legnosi e striscainti con scapi pelosi ascendenti, cilindrici.
Foglie basali a rosetta, allungate.
Fiori gialli o arancione, circondati da 20-40 "petali" violetti.
Antesi: Luglio - Agosto
Habitat: Luoghi rocciosi di montagna, pascoli alpini 1500-3000 m.